Ci ho messo un po’ a trovare la forza di scrivere nuovamente sul blog. Non è la stessa cosa ora che sono seduta nel mio salotto, mentre il caffè sale lentamente nella caffettiera in cucina. Non è la stessa cosa scrivere in un luogo che considero Casa.
Mi sono resa conto che scrivere sul blog era una valvola di sfogo e di relax allo stesso tempo, una piccola abitudine, quasi una dipendenza, in quel mondo così lontano dalla realtà che è il Cammino.
Ogni giorno scrivevo da un luogo diverso, solitamente scrivevo a letto, prima di addormentarmi, mentre Fabio e Rocco ronfavano già da un bel po’. Quando non avevo connessione per scrivere ero spesso scocciata, come se mi togliessero la possibilità di concludere davvero la giornata appena trascorsa.
Ho capito che la voglia di scrivere scaturiva dal Cammino: mentre camminavamo, nei momenti di silenzio, io spesso pensavo a cosa avrei scritto la sera sul blog, e quando arrivava un momento importante nella giornata, immaginavo già il titolo da dare al prossimo articolo. E se capitavano più momenti speciali, appuntavo tutto su un quadernino, pagina intitolata “idee per articoli vari” nel caso avessi abbastanza energie la sera da scrivere più di un racconto.
Ora quasi tutti i giorni penso “stasera scrivo un po’ sul blog”, ma quando arriva il momento mi blocco, mi sale il magone e lascio perdere.
Torno a scrivere sul blog perchè ho ancora tante cose da raccontare sulla Francigena, e torno a scrivere perchè davvero in tantissime persone mi hanno detto di aver seguito passo passo ogni tappa, aspettando la sera il momento di sapere dove eravamo, cosa avevamo fatto… non me lo sarei mai immaginato!
Torno a scrivere per non perdere il contatto con un lato di me che ho scoperto grazie al mio zaino rosso, fedele compagno di viaggio.
Spero davvero questo diario/blog possa essere di ispirazione per altri futuri Pellegrini, che ancora non sanno di esserlo, ma prima o poi prenderanno uno zaino in spalla e partiranno.