Tappa VF 39

  • Partenza: Bolsena
  • Arrivo: Montefiascone
  • Km percorsi: 19
  • Tempo percorrenza:6h
  • Difficoltà: impegnativa per la pioggia
  • Meteo: nuvoloso e freddino, pioggia battente

Ci sono giorni in cui non hai molta voglia di camminare, ce lo avevano detto. Ci sono giorni in cui vorresti essere a casa tua, nel tuo letto, con i tuoi comfort, il tuo riscaldamento e la lavatrice a disposizione .

Invece ti svegli in un ostello umido e freddo, arredato con vecchi letti e materassi dell’esercito Italiano, con pochissimo spazio per muoversi e dove appoggiare le tue cose.

Ti svegli nel tuo sacco lenzuolo, con sopra un paio di coperte di lana beige, che è meglio non chiedersi quante stagioni abbiano. Ti svegli ormai senza bisogno della sveglia, intorno alle 6 615, e ci metti sempre un pochino prima di ricordarti in che città sei e da che parte scendere dal letto.

Rocco ormai ha imparato che la mattina ci si sveglia, si fa la pappa, si fanno gli zaini e si riparte. Non è più una novità per lui e non scodinzola più come i primi giorni, euforico per la giornata che lo aspetta. Diciamo che scodinzola solo per la pappa.

Ci prepariamo in silenzio, gli zaini ormai si fanno in automatico e pesano sempre meno sulle spalle.

L’aria di Bolsena stamattina è fredda e pungente. In giro non c’è nessuno e quelle poche persone che incontriamo ci guardano come fossimo degli alieni, noi e il cane.

Partiamo senza aver studiato bene il percorso, senza sapere cosa ci aspetta se non 18 km di percorso con dislivelli continui. La camminata ci regala invece un cammino piacevole si sentieri larghi, puliti e senza fango, con ogni tanto un raggio di sole, che lusso!

Nonostante il bel percorso, i km sembrano non finire mai. Incrociamo un gruppo di pellegrini conosciuto nei giorni scorsi, ci riconoscono dal cane: “Buongiorno! Ma lui è Rocco? Bellino il cagnolino pellegrino!” . Stiamo diventando famosi!

La punizione per la nostra giornata svogliata arriva per l’ora di pranzo, quando inizia a piovigginare. Indossiamo i kway con la gioia di vivere di un gatto che fa il bagnetto, e proseguiamo mestamente. Non dovrebbe durare molto, sarà una pioggia di passaggio…

Non solo non smette, ma piove sempre più forte, tanto da avere gli zaini bagnati nonostante i rain cover. Rocco, nonostante il suo magnifico impermeabile giallo, è fradicio come il gattino della pubblicità della Barilla (non Banderas, non la gallina, la pubblicità strappalacrime anni ’80). Credo in questi momenti rimpianga il canile.

Gli ultimi 4 km sono davvero infiniti, e sono i peggiori 4 km da quando siamo partiti: in salita, sotto la pioggia forte e sul ciglio di strade trafficate, con le macchine che ti schizzano quasi a farlo apposta .

Un cartello ci annuncia che mancano 100km a Roma. Dovremmo prendere la notizia con gioia e orgoglio, invece non vediamo l’ora di trovare un posto caldo e asciutto dove dormire.

Si perché ormai non prenotiamo più in anticipo gli ostelli, la risposta che ottengo è sempre la stessa: ” no i cani purtroppo non li accettiamo”. Così ora adottiamo questa tecnica: arriviamo a destinazione, bussiamo alla porta degli ostelli , puntando tutto sui nostri piedi stanchi e mostrando un cane stanco affamato…fino ad ora ha funzionato alla perfezione!

Stasera però di dormire nel sacco lenzuolo in un ostello freddo e umido non se ne parla, stasera cerchiamo il lusso sfrenato in un b&b con riscaldamento autonomo: questo si che è un sogno! 🙂