- Partenza: Montefiascone
- Arrivo: Viterbo
- Km percorsi: 19
- Tempo percorrenza:6h con pausa alle terme del Bagnaccio
- Difficoltà: facile
- Meteo: soleggiato, nuvolo, pioggia
La mattina ci svegliamo a fatica, la pioggia e il freddo di ieri ci hanno messo ko più del previsto. La voglia di fermarsi un giorno a riposare ora è tanta, sono 8 giorni che camminiamo senza sosta, a Viterbo ci fermeremo un giorno per riprendere fiato.
Oggi ci aspettano 18 km in discesa e pianura, partiamo con la voglia di arrivare il prima possibile a Viterbo.
Incredibilmente non c’è nebbia, e da quassù riusciamo a vedere il lago e la campagna circostante, la luce del mattino rende tutto più magico.
Facciamo sosta alla Rocca dei Papi e alla Torre del Pellegrino ( non potevamo non farlo!) Prima di partire seriamente verso Viterbo.
(Rocco ci teneva tanto a fare la foto da pellegrini, così lo abbiamo accontentato)
La frase alla base di questo monumento ai pellegrini mi è piaciuta molto, ve la condivido: “Dimentica i passi che hai fatto, ricorda le impronte che hai lasciato”.
Finito momento foto, partiamo davvero per la tappa di oggi. Partiamo al pari di un gruppetto di pellegrini già incontrati nei giorni scorsi, che ci riconoscono sempre e solo per Rocco. Camminando insieme notiamo i loro zainetti piccoli e leggeri, e abbigliamento non proprio da pellegrini ma più da “gita della domenica”. Chiediamo in quale ostello hanno dormito stanotte, a risposta ci lascia un po’ disorientati: “ostello? Ma voi dormite in ostello? Noi siamo sempre in hotel”. Un po’ indispettiti da questa risposta, chiediamo ingenuamente come fanno a viaggiare così leggeri, ci svelano il mistero: “Siamo un gruppo organizzato, le valige ce le portano ogni giorno da un hotel all’altro!” ….
Hai detto valigie???? Hai detto ce le portano??? Mi dispiace, ma per noi è troppo… annuiamo, sorridiamo, salutiamo e allunghiamo il passo: abbiamo appena scoperto il lato commerciale della Francigena, e preferiamo non farne parte.
Nota dell’autore: non ho nulla contro i viaggi organizzati, anzi, sono un bel modo per scoprire posti nuovi senza pensieri e far girare l’economia, ma preferisco tenermi alla lontana da questo tipo di organizzazione durante il nostro Cammino. L’unica nota storica della tappa di oggi e data dal passaggio su un antico basolato romano originale, molto suggestivo pensare che sia arrivato ai giorni nostri intatto!
Oggi la tappa è tutta in mezzo a campi , campi e ancora campi. Alcuni coltivati a grano, altri lasciati incolti, altri ancora sono distese di papaveri e margherite!
La pianura infinita e sempre uguale diventa pesante dopo un po’, specialmente se hai un marito con l’influenza e le caviglie messe male. Arriviamo per l’ora di pranzo alle Terme del Bagnaccio, pozze d’acqua calda trasformate in centro termale all’aria aperta. Per i pellegrini l’ingresso è a offerta libera ( ti obbligano a fare una doccia prima di entrare, giustamente).
Entro solo io perché i cani non sono ammessi e Fabio preferisce non bagnarsi visto il suo stato fisico non ottimale.
Non ho fatto foto all’interno, un po’ perché ero da sola e sono stata poco, un po’ perché mi sentivo osservata dagli autoctoni… Immaginatevi signori di mezza età, rilassati in queste piscine naturali di acqua calda, vedersi arrivare persone con zaini enormi, affaticate dalla giornata, cambiarsi e immergersi con i loro segni di pantaloncini e maglietta “alla tedesca” su braccia e gambe, proprio di fianco a loro. I pellegrini non sono ben visti da chi frequenta il posto, così faccio una piccola, mi rilasso 5 minuti e tolgo il disturbo.
Quando ripartiamo inizia a piovigginare, sembra davvero una maledizione. Gli ultimi km sono sempre i più faticosi, specialmente quando entri in grandi città dove devi per forza attraversare strade trafficate e rumorose, con la gente che ti guarda sempre come se fossi un alieno.
Anche oggi i nostri 19 km li abbiamo fatti, stasera saremo a cena da mio zio e la sua famiglia che vivono qui a Viterbo, sentiremo finalmente un po’ aria di casa!