Tappa VF 41

  • Partenza: Viterbo
  • Arrivo: Vetralla (loc. Botte)
  • Km percorsi: 20,5
  • Tempo percorrenza: 4,5h con le pause
  • Difficoltà: facile
  • Meteo: soleggiato, nuvolo, pioggia

Dopo due giorni di stop a Viterbo, quasi obbligato per far riposare le caviglie di Fabio colpite da tendiniti, ripartiamo con tanta voglia di tornare a camminare. Sembra strano ma essersi fermati per due giorni nei quali abbiamo fatto visite a parenti (mio zio abita qui con la famiglia) e poco turismo, mi mancava proprio lo stare in cammino. Forse perché la nostra missione non è ancora finita, forse perché il mio fisico si sta abituando a questo ritmi. Fatto sta che stamattina ero davvero contenta di tornare a camminare! Rocco, dopo il riposo di due giorni, stamattina era tutto agitato per la partenza! Fabio invece era più preoccupato di non avere recuperato del tutto, ma comunque entusiasta di ripartire verso il nostro traguardo: Roma!

(questo il migliore autoscatto di una lunga serie, a conferma che Rocco era tutto contento di ripartire!)

Partiamo per la prima volta da quando siamo partiti con il cielo azzurro terso e l’aria già calda, o quantomeno non impregnata di umidità come al solito! È domenica mattina e Viterbo alle 8 si sta svegliando, traffico pari a zero, almeno nella zona in cui abbiamo soggiornato.

La tappa di oggi, diciamolo, non è Delle più entusiasmanti. La parte migliore della tappa è il primo pezzo, quando passiamo per una strada cava etrusca, scavata nel tufo, davvero suggestiva!

 dopo i primi 3 km, è tutto un susseguirsi di campi e strade asfaltate. Costeggiamo anche un pezzo di superstrada, ma il camminamento è messo molto bene in sicurezza e quasi non ci accorgiamo del traffico.

Il sole oggi picchia parecchio, ma nonostante il caldo maciniamo bene i 16 km della tappa, tanto che decidiamo di non fermarci a Vetralla ( altro ridente paese come tanti incontrati ad oggi) ma di continuare per circa 4km, accorciando così la tappa di domani.

A pranzo mangiamo su una panchina  una pizzetta presa la mattina a Viterbo . Oggi è una di quelle pause pranzo un po’ da barboni, ma l’importante è avere un posto asciutto dove appoggiare le natiche 🙂

Viene a farci compagnia un vecchietto del posto, che attacca bottone con la scusa “fate la francigena?” …. Inizia un monologo infinito su tutte le gare automobilistiche del secolo scorso come ad esempio la Mille Miglia, con tanto di nomi, fatti, e dettagli di incidenti mortali. Il vecchietto non vuole mollare la conversazione, nemmeno quando vede che le nostre pizzette sono finite, ci alziamo dalla panchina e lo salutiamo augurandogli buona giornata. Lui continua a tenere banco parlando della guerra, ma è come se parlasse da solo, perché a noi non ci sente . Non ho resistito e ho fatto una foto del momento in cui Fabio cerca disperatamente di staccarsi’

Ormai è l’una e mezza e Vetralla è un paese fantasma. Un caffè sembra un miraggio, e inizia pure a tuonare in lontananza e ad annuvolarsi… Ora dico…qualche giorno fa siamo stati puniti con pioggia incessante per essere partiti senza voglia, oggi che addirittura facciamo più km del previsto la pioggia ci prende lo stesso.  Come dicono gli autoctoni laziali: ma li mortacci tua!!

(qui una foto di me e Rocco sconsolati per l’ennesimo temporale)

Arriviamo a destinazione, località Botte (ridentissina frazione di Vetralla, che si sviluppa tutta sulla trafficata Cassia) nell’unica accoglienza pellegrina disponibile.

Il pensiero di oggi è per gli ultimi giorni (e ultimi km) che ci separano a Roma…ormai ci siamo davvero, un piccolo sforzo e se riusciamo si fisicamente che meteorologicamente, mercoledì pomeriggio (23/05) potremmo essere a San Pietro! Mal che vada arriveremo il giorno seguente, Roma tanto non scappa!