Tappa VF 45

  • Partenza: Monte Mario
  • Arrivo: Piazza S. Pietro!
  • Km percorsi: 10
  • Tempo percorrenza: 2,5 h con le pause
  • Difficoltà: media
  • Meteo: sole e caldissimo

La mattina ci svegliamo nell’appartamento a Formello, che fa parte in realtà della tappa 44, ma abbiamo deciso di procedere con i mezzi fino a Monte Mario (10km circa da a. Pietro) per evitare tratti di strada troppo trafficata.

Incredibile ma vero, stamattina il sole splende e in cielo non c’è una nuvola. L’aria è quella secca e già calda d’estate, è una mattina così diversa dalle ultime 4 settimane…oggi è diverso anche lo scopo del cammmino, oggi il cammino ci porterà a destinazione, e oggi il cammino si concluderà.

La proprietaria dell’appartamento di offre gentilmente di accompagnarci alla stazione del treno più vicina, è un grande regalo e ci fa sentire importanti e coccolati.

Prendiamo il treno in stazione Olgiata, scendiamo dopo pochi minuti a Monte Mario, dove inizia ufficialmente la nostra ultima tappa.

Sono nemmeno le 10 di mattina e già il caldo è soffocante. Lo shock con la città è forte: traffico, gente che va di fretta e non ti guarda in faccia, sporcizia… Rocco è un po’ spaesato, noi con i nostri enormi zaini rossi pure.

Una certezza ci tranquillizza e ci guida: gli adesivi della via Francigena segnano la strada, facendo sì che noi Pellegrini dotati di gps e mappa troviamo conferma di essere sulla giusta strada.

 (solo l’occhio attento del pellegrino sa riconoscere e trovare la via segnata, anche questo fa parte della magia del Cammino)

Nonostante la via sia segnalata è molto facile perdersi, sbagliamo un paio di volte incroci, ma per fortuna ce ne accorgiamo in tempo e il danno non è molto.

Attraversiamo il parco del Monte Mario, in un continuo saliscendi di sentieri. Purtroppo è davvero mal tenuto, erba alta e sporcizia ( vi risparmio le foto perché vi metterebero tristezza).

Il punto forte della tappa di oggi, oltre ovviamente all’arrivo, è il punto panoramico sulla Città Eterna: usciamo dal parco, accaldati e infastiditi dagli insetti ( non oso immaginare in estate) e d’improvviso, inaspettatamente, ti trovi davanti questo panorama:

 Il Cupolone spicca su tutto, guardandoti dritto in faccia. Lo stupore e l’emozione di avercela quasi fatta ti fanno dimenticare il brutto sentiero appena passato. Piazza San Pietro ci chiama!!

Ora bisogna solo scendere un sentiero di mille tornanti, percorrere un vialone di quasi due km e ci siamo!

Peccato che il sentiero di discesa è in di pietroni dissestati ( toccasana per caviglie e ginocchia) reso ancora più impervio dallo stato di abbandono e incuria, qui una foto ci vuole:

Non demordo amo, ormai è quasi fatta. Il caldo si fa insopportabile, è mezzogiorno circa quando percorriamo gli ultimi 2 km : un vialone trafficato con infiniti incroci, quasi a essere una ultima prova di forza e determinazione.

La folla di gente, i banchetti con i souvenir, i pullman di turisti, le guide con i loro ombrellini, le lingue strane che senti parlare tutto intorno…più siamo vicini alla meta più il passo è rallentato. Rocco fatica a farsi strada piccino, lo tengo stretto vicino a me, è provato dal caldo e dal frastuono.

In testa hai solo un pensiero: vedere il colonnato del Bernini una volta attraversato non ci sono più scuse, i tuoi piedi cammineranno su Piazza San Pietro!

Faccio lo slalom tra orde di gruppi di turisti, manco a farlo apposta siamo controcorrente, quasi a non volerci fare arrivare! Non molliamo e testa bassa andiamo avanti, e all’improvviso eccolo!!!! Il colonnato che nasconde la piazza, arriviamo lateralmente, dal lato sinistro della Basilica, passate le due file di colonne ci manca quasi il fiato…ce l’abbiamo fatta!!!! Siamo giunti a destinazione!

 La gioia è tanta, ma anche la fatica e il caldo delle 1230 non scherzano.

Ci scattiamo qualche foto, ci guardiamo intorno e cerchiamo subito di andare a ritirare il Testimonium, certificato dell’avvenuto pellegrinaggio.

Sappiamo che abbiamo due scelte, andare a ritirarlo dall’ufficio “del pellegrino” oppure dalle guardie svizzere. In ogni caso è un semplice proforma senza nulla di cerimoniale: fai una fila, mettono un timbro sulla credenziale, ti consegnano un foglio, avanti il prossimo.

Decidiamo di andare dalle guardie svizzere, dicono che se vai da loro hai la possibilità di vedere la tomba di Pietro, proprio come facevano i pellegrini centinaia di anni fa.

Sfortuna vuole ( per non dire sfiga) che l’ufficio è chiuso da 10 minuti, tornare domani. Non opponiamo resistenza e ci prendo una meritata pausa pranzo/ panino all’ombra del colonnato, vista Basilica. A stomaco pieno mi ricordo che ancora non abbiamo un alloggio per stanotte. Contatto un paio di ostelli, ma uno non risponde e l’altro, come ci aspettavamo, non prende animali. Di nuovo San booking.com ci salva, santo protettore dei viandanti moderni.

Troviamo una stanza a 1km circa da San Pietro, ci trascinano a fare una doccia con la promessa di dedicarci al testimonium domani mattina.

Arrivati in camera facciamo una lunga doccia (Rocco ancora non lo sa ma quando arriviamo a casa gli tocca, oh sì se gli tocca!). Cadiamo in un sonno profondo tutto e tre, manco ci avessero sparato dei sonniferi a distanza…

Il Cammino è finito, manca solo un pezzo di carta e una visita in Basilica a sancire il tutto…