Tappa VF 37

  • Partenza: Radicofani
  • Arrivo: San Lorenzo Nuovo
  • Km percorsi: 10+20
  • Tempo percorrenza: 3h con le pause
  • Difficoltà: media
  • Meteo: nuvoloso ventoso e freddo

Diciamolo subito: oggi, per motivi che vi spiegherò a breve, abbiamo preso la corriera. Così ci siamo tolti il problema e lo sapete già.

Nella tappa di oggi persino la guida consiglia caldamente di prendere l’autobus, per evitare un pezzo davvero brutto, pericoloso e insulso sulla Via Cassia, strada regionale ad alto traffico e, almeno nella tappa di oggi, con condizioni di manto stradale pessime e senza alcun marciapiede.

Quindi sì, oggi dopo 10km di camminata bellissima di discesa da Radicofani, abbiamo preso il pullman per finire la tappa, insieme a tanti altri pellegrini che abbiamo incontrato in questo giorni di cammino, ci siamo rivisti tutti sorridenti sulla corriera!

Ma torniamo a inizio giornata.

Parliamo di cose belle, per esempio della campana della chiesa di Radicofani attaccata al nostro ostello (essendo l’ostello della chiesa, sai com’è) che suonava ogni mezz’ora fino alle 23, che per noi ormai è come dire le 3 di mattina.

La notte non è stata delle migliori, vuoi per la campana, vuoi per la pioggia battente, vuoi per la polvere che mi ha fatto tossire per ore ( e io non sono un soggetto allergico)…

Rocco devo dire è l’unico che non si lamenta mai, dorme sempre per terra sul suo stuoino, accanto a noi. Ogni tanto credo sogni di dare la caccia a qualche animaletto, sbuffa bel sonno, muove un po’ le zampe, fa qualche scatto e poco dopo tutto tace si nuovo.

(La cuccia di Rocco è rosa, lo so, ma non avevano altri colori disponibili.)

La sveglia la lasciamo suonare un po’ di più stamattina. I km da fare non sono molti e ce la prendiamo con calma. Abbiamo fatto bene perché alle 8 c’erano ancora 7 gradi, in paese non c’era anima viva se non qualche pellegrino irrigidito in cerca di un bar per la colazione. Per parcondicio il bar che ieri era aperto ora è chiuso, ma troviamo aperto quello che ieri era chiuso, riusciamo quindi a far girare l’economia in modo equo e senza discriminazioni!

Si parte, tutti imbacuccati, con un bacio lanciato da una signora dalla finestra: ci chiede se andiamo a Roma, e di portare alla città un saluto da parte sua che ha vissuto là per tutta una vita, ma ora sta meglio in questo piccolo paesino, che Roma è diventata invivibile.

Il freddo è quello pungente della montagna, l’aria qui è così diversa, non diresti mai di essere in Toscana! Ci concediamo una foto di gruppo, dove possiamo notare un Rocco visibilmente felice di scattare foto in continuazione.

I panorami che ci regala la discesa da Radicofani hanno qualcosa di maestoso e unico: non più colline, non ancora montagne. Resto incantata a guardare le nuvole che scorrono veloci sul paesaggio creando quei magici cambi di colore e sfumature sui prati verdi smeraldo e boschi bruni e fitti.

L’incanto finisce con l’arrivo a valle, nella vivacissima Ponte a Rigo, dove il sentiero incontra l’incubo della Francigena: la Via Cassia .

La via Francigena era strada battuta non solo da pellegrini in cerca di redenzione, ma era soprattutto via commerciale, e come tale negli anni è diventata una importante arteria di collegamento con Roma. Nel Lazio buona parte di Cammino passa vicino o proprio sulla Cassia, come in questo caso.

Un cartello ci augura Buon Cammino,   ricordandoci anche che a 40mt c’è un bar…mica male come pubblicità!!

Di fronte al bar c’è la pensilina dell’autobus, dove ritroviamo alcuni pellegrini incontrati in mattinata , tutti convinti di evitare i km sulla strada “che mica me l’ha detto il medico!”.

Informazioni di servizio per chi prenderà come noi l’autobus in futuro:

  • non fidatevi degli orari esposti, non sono veritieri.
  • Cercate di comprare il biglietto in anticipo, al bar di fronte non li vendono e online non funziona.
  • A bordo solo contanti giusti, ben 7 euro di biglietto per fare 15 minuti di strada.

Decidiamo di scendere a San Lorenzo Nuovo, paesino della tappa 39, invece che ad Acquapendente che sarebbe fine tappa. Questo perché il percorso passerebbe per zone industriali o vicino alla Cassia, e domani danno piogge forti, ci avviciniamo dunque un po’ di più a Bolsena, metà di domani.

Vi lascio con una fotografia di me che, con indosso tutto quello che ho per coprirmi dal freddo, vi saluto dal corso principale del paese!