- Partenza: Gallina
- Arrivo: Radicofani
- Km percorsi: 17
- Tempo percorrenza: 5,30h con le pause
- Difficoltà: impegnativa
- Meteo: ventilato e secco, a tratti nuvoloso.
Oggi è la “tappa dei guadi” .
La mattina ci rifocilliamo per bene alla colazione in agriturismo, sappiamo che per mangiare a pranzo dobbiamo per forza arrivare a destinazione, nel mezzo è il nulla assoluto.
Sappiamo anche che, come segnato sulla guida, ci potrebbero essere dei piccoli guadi da affrontare, ma solo in inverno e solo se è piovuto tanto.
Bene. Ieri notte è piovuto incessantemente, e le settimane passate di certo non sono state secche… Sicché… Poco dopo la partenza incontriamo il solito strato di fango, che ci porta a un ruscello che passiamo con un saltino, poi un altro, poi…
Scattata questa foto, dietro quegli innocui alberelli, si cela il primo piccolo disastro giornaliero: un fiume non grossissimo, ma con un letto di fango enorme e profondo, che ci obbliga a togliere le scarpe per attraversare (questo ê l’unico momento in cui ho invidiato i pellegrini tedeschi e i loro scarponi da scalata dell’Everest). Mio marito la prende molto male, io ho fango ovunque, Rocco approfitta del nostro momento di concentrazione e si rotola beatamente nel fango…risultato: ho un cane grigio, puzzolente e polveroso, ma felice!
I km seguenti li facciamo in silenzio, inizia la vera salita verso Radicofani, che ci guarda dall’alto attenta alle nostre mosse e dei nostri prossimi passi.
La guida diceva 3 guadi, quasi inesistenti in primavera ed estate, quindi per noi i calzini sporchi di fango appesi allo zaino erano più che sufficienti come prova di coraggio della giornata. Poi la guida parlava di passare sotto in ponte poco dopo, ma non si parlava più esplicitamente di guadare nuovamente…
(la foto purtroppo non rende, ma non è stato facilissimo, la corrente era piuttosto forte e le rocce scivolose, ma ce l’abbiamo fatta!)
Fabio oggi è in giornata rifiuto: “io mi rifiuto di andare avanti così!” “Io mi rifiuto di togliermi di nuovo le scarpe!” . Ci prendiamo un po’ di tempo per capire se esiste strada alternativa, ma ahimè non c’è. Vediamo altri pellegrini arrivare, sospirare o borbottare qualcosa, ma in un modo o nell’altro arrivano, tolgono scarpe e calze, attraversano, si asciugano e riprendono il cammino.
Anche noi attraversiamo, anche noi ci asciughiamo i piedi e rimettiamo in cammino, sperando davvero che sia l’ultima volta. Intanto il tempo impiegato bei guadi fa sballare tutte le nostre previsioni di arrivo per pranzo, ci salviamo con le solite barrette ai cereali.
Si sale ancora, incessantemente, il paesaggio è più montano , le colline toscane spariscono e l’aria è più frizzante. Noi liguri andiamo bene su in salita, ci sentiamo più a casa, anche se non è proprio una passeggiata…Lo sguardo raramente si stacca da terra, il ritmo cadenzato è scandito dai nostri passi e dalle racchette che ci aiutano a scaricare a terra la fatica
Lo sguardo raramente si stacca da terra, il ritmo cadenzato è scandito dai nostri passi e dalle racchette che ci aiutano a scaricare a terra la fatica. D’improvviso ecco davanti a noi Radicofani!!! Ma come è possibile, quando è successo!! Eravamo talmente in “trance” da cammino che non ci rendiamo conto di essere a mezz’ora dall’arrivo (e dal nostro pranzo!)
(Le nostre facce sono solo stanche e provate da oggi e i giorni scorsi , tranquillo non siamo arrabbiati!)
Arriviamo a destinazione! Necessitiamo clamorosamente di un punto ristoro, sono ormai le 15. In piazza a Radicofani troviamo la nostra salvezza (è anche l’unico bar aperto, uno dei due del paese). Colti improvvisamente dal buon umore e dall’aria di montagna (si, anche se siamo a 800mt l’aria è proprio montanara) chiediamo cosa poter mangiare per pranzo…lascio a voi indovinare quante prelibatezze erano disponibili nel menu.. così tante che il ragazzo ci dice subito: “vi posso fare solo dei panini, crudo e pecorino vanno bene?” Benissimo grazie!!!